Alla Masseria Querciulo dalle famose Zie

Uscendo da Crispiano si sale per la collina fino ad un belvedere con una statua del Cristo Redentore affacciata sul golfo di Taranto; dall’asfalto si passa poi allo sterrato fino all’ingresso del Bosco delle Pianelle e da lì per 8 km si gode dell’ombra. Nel mezzo del bosco qualcuno ha realizzato un presepe quasi mimetizzato nella vegetazione, incastonato tra alcune rocce ricoperte di muschio, con svariate miniature di legno.

Dopo un paio di km dall’uscita dal bosco si arriva alla Masseria Querciulo: è il momento di conoscere le famigerate Zie, due sorelle allegre e loquaci che ristorano i viandanti che percorrono sia la Via Ellenica sia della rotta dei Due Mari.

Mi accolgono come effettivamente farebbero due zie, vogliono sapere un po’ della mia storia, e io altrettanto; mentre chiacchieriamo mi offrono friselle coi pomodorini e origano, treccine, caciocavallo, vino, caffè e limoncello. Producono loro stesse i formaggi ogni giorno, col latte delle loro due mucche, e deliziano i camminatori in cambio di una donazione libera e di una dedica sul loro grande libro delle visite. Rimettersi in cammino sotto il sole e con la pancia piena è la vera sfida della giornata.

Man mano che si prosegue i trulli sono sempre più frequenti nelle campagne e poi anche nel primo abitato di Martina Franca, dove la maggior parte delle ville o masserie inglobano almeno uno di questi tipici edifici col tetto a punta.

Per percorrere gli oltre 27 km di questa tappa ho impiegato 8 ore (di cui una abbondante di sosta dalle Zie).

Tra i colori di Martina Franca

Martina Franca è molto viva, e la presenza di turisti italiani e stranieri è significativa tra le stradine del centro pedonale, addobbate con festoni colorati, e piene di negozietti, botteghe, ristorantini, etc.

Mi dirigo a Palazzo Ducale dove con 3€ si può fare una visita guidata delle Sale storiche del Piano Nobile (durata: 15 minuti). Sul retro dell’edificio c’è l’info-point comunale dove si può ritirare lo Xenium, ovvero il certificato che attesta di aver terminato la via Ellenica, ma quando arrivo è già chiuso; gli orari che si trovano online (sia sul sito del Cammino Materano sia sul sito del Comune) sono sbagliati: chiude alle 18 anziché alle 18:30. Consiglio di chiamare il giorno prima per conoscere gli orari aggiornati.

Per avere gli ultimi due timbri sulla credenziale vado fino alla reception del Park Hotel San Michele e nella sacrestia della Cattedrale per poi fermarmi in uno dei bar sotto le arcate della bellissima Piazza Immacolata.

Per la cena scelgo la Macelleria Braceria Lisi, l’unica convenzionata con il Cammino, che rimane subito fuori dal centro pedonalizzato; la sala ristorante è rimasta esteticamente a qualche decennio fa, con televisione accesa a tutto volume. Non si mangia male, ma col senno di poi – e con la temperatura oramai estiva – avrei fatto meglio a scegliere uno di quelli più in centro, con i tavolini per la strada e un’atmosfera un po’ più frizzante.

Pernotto dal B&B MorolaIn, camera singola spartana e un po’ striminzita, ma tranquilla e in buona posizione.